Tuesday, October 24, 2006

Review on Storie di Fiume by PierCarlo Poggio, AudioReview Magazine


A "Uomini di fiume", il brano di apertura , il chitarrista Simone Guiducci affida il ruolo di manifesto chiarificatore della sua poetica. Arioso e sciolto, dalla resa melodica accentuata, è impergnata sul dialogo tra lo strumento del leader e la fisarmonica di Fausto Beccalossi, che a momenti proprio non ce la fa a non raddoppiare il suo arnese di lavoro con un canto a fior di labbra ma impossibile da arrestare. Più mosso e articolato è il secondo titolo, "La leggenda della vecia sproc", con ficcanti interventi al clarinetto di Achille Succi, di cui abbiamo già avuto modo di dire bene recentemente a proposito del suo primo lavoro da titolare ("Terra"). Il delicato tema "a soffietto" di Invocazione offre ulteriori indicazioni sul senso dinnato della melodia, un elemento che alberga nel Gramelot Ensemble anche nella sezione ritmica, retta da Salvatore Maiore al basso e da Roberto Dani alla batteria. Intrecci e sovrapposizioni tra i componenti del quintetto si susseguono guidati da una prorompente vitalità lungo tutto il disco. Una gioia di creare sgorga là dove avviene il punto di fusione tra jazz e musica di tradizione, un confine che Guiducci ha scelto di percorrere sin dagli esordi e che è venuto precisandosi con "Cantador" (2000) , "Chorale" (2002) e "Dancin' Roots" (2004). Nell'album, inciso benissimo nel rinomato studio ArteSuono di Cavalicco (Udine), non appaiono, come nei precedenti, ospiti di riguardo (Don Byron, Ralph Alessi, Erik Friedlander), ma davvero, con tutto il rispetto per questi ottimi artisti , nessuno ne sentirà la mancanza. Il gruppo suona disteso e rilassato come non mai, e con una precisione nei cambi da staffetta olimpica. La maturità artistica di Guiducci ha raggiunto un tale livello da non necessitare di alcun orpello, anche se di pregio.


Piercarlo Poggio ( AudioReview n.272, ottobre 2006)

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